Un restauro di tipo conservativo

Abbiamo deciso di ristrutturare verso la fine degli anni '90. La casa era sopratutto un ricordo familiare dei nonni di mio padre e una serie di luoghi da esplorare della mia infanzia. Per questo motivo abbiamo conservato il nome con cui l'abbiamo sempre chiamata "La casa di zio Giovanni"

La tipologia strutturale è quella della casa (omu, ommu, domu o dommu) del campidano del nord a corte (sa cuttilla) retrostante. Nella zona nord del Campidano la corte era la zona dedicata al lavoro mentre la zona sociale era la strada (talvolta si possono ancora vedere, al lato delle porte di ingresso, dei massi squadrati che fungevano da panchine).
La corte interna e i porticati coperti
Attualmente lo spazio nell'area della corte ospita piante, angoli riparati per la lettura e il relax e lo spazio per il parcheggio. Lungo le pareti sono presenti vecchi abbeveratoi in pietra, una macina per il grano sempre in pietra e alcuni contenitori che erano anticamente usati per contenere l'olio. 
Gli accessi sono "su pottai" ovvero il portone principale che introduce direttamente verso la corte e "sa ghenna de domu" che dalla strada dà accesso alla stanza principale di soggiorno o "au manna", elemento anomalo della casa di questa porzione di Campidano.
Durante la ristrutturazione abbiamo potuto notare la stratificazione degli interventi, le aggiunte apportate nel corso della vita dei suoi abitanti. Il pavimento in piastrelle di cemento colorate (dette cementine e diffuse al principio del 1900), dove prima c'era solo la terra battuta. Le pareti intonacate e decorate con piccoli motivi dipinti a mano, sa bovida frassa o controsoffitto, realizzato con pannelli di canna intrecciata intonacati.
Veduta dal lato strada con portone principale e porta di casa
La facciata durante i lavori di ristrutturazione
La sala con camino "s'au manna"
Da s'au manna, ora sala con camino, si accede ad alcune delle camere da letto, poste lateralmente rispetto la sala, e ad una stanza di passaggio più piccola, "su stai", che la collega con la cucina, l'accesso al piano superiore e la corte stessa.

Sono stati inoltre recuperati i locali che si affacciano sulla corte: "sa domu de su forru" (la casa del forno), la cantina, una grande sala da pranzo e una saletta che ospita la vecchia macina per le olive, sa moa, il torchio e altri attrezzi legati alle attività agricole. I mobili originali sono ancora tutti presenti, così come alcune coperte tessute a telaio, i cestini e le attrezzature agricole ecc.


Il tetto è stato interamente ristrutturato mantenendo le travi in castagno e ginepro e le tegole originali. La parte interna è stata lasciata a vista sulle canne intrecciate (s'orriu). 
Lavori di ristrutturazione
Veduta interna della sala grande: travi originali, copertura in orriu, particolari della parete in ladrini o ladiri
La vecchia cantina dove oggi c'è la sala grande
All'interno, abbiamo optato per pareti bianche che dessero luce e per le travi e s'orriu del soffitto a vista. Laddove possibile sono state restaurate le finestre e le porte in legno, sia interne che esterne ed è stata mantenuta la disposizione degli ambienti interni salvo l'aggiunta dei bagni e del camino. 
Particolare di una porta originale restaurata
In una camera da letto: pavimento originale, coperta tessuta a telaio
Le pavimentazioni sono quelle originali dell'inizio del secolo scorso. Al piano superiore il pavimento è in legno, mentre la scala è stata realizzata artigianalmente in legno di ulivo locale.


Le parole/is fueddus

omu, domu, ommu, dommu: genericamente la casa

cuttilla: il cortile, il giardino, comunque una porzione di spazio all'aperto. Può anche indicare un piccolo spazio chiuso dedicato all'orto familiare e/o all'allevamento del pollame.

pottai: il portone

ghenna (de domu): la porta (di casa)

au manna: la sala (non presente in tutte le tipologie di casa campidanese)

bovida frassa: controsoffitto

stai: ingresso o disimpegno, stanza di passaggio. Può anche indicare una stanzetta adibita a ripostiglio separata dall'abitazione.

domu de su forru: letteramente la casa del forno

orriu: pannello in canna intrecciata da non confondere con cannizzada (pannello in canna legata)

ladrini (o ladiri): il mattone in terra cruda (fango e paglia)



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