Cultura: Sartiglia 2013

Domenica 10 e martedì 12 febbraio si è svolto il rito annuale della Sartiglia di Oristano.
Nonostante il tempaccio cavalli e cavalieri hanno onorato i santi e i gremi, e benedetto i tempi a venire infilzando la stella e esibendosi nelle pariglie.



Quest'anno abbiamo avuto il piacere di condividere questi momenti con Corinne sarda di origine, sarda di cuore e appassionata di cose di Sardegna. In una full immersion tra scuderie e vie del centro città sono state due giornate intense. Tutt'attorno ad Oristano, nell'agro di stradine sterrate, si trovano le scuderie dove vengono ospitati i cavalli partecipanti: è qui che dal primo mattino si riuniscono amici e parenti per omaggiare l'uscita e il rientro di cavalli e cavalieri. Da qui ha inizio la due giorni, del gremio dei contadini prima e di quello dei falegnami poi, separati dalla Sartigliedda dei più piccoli. Ed è qui che, tra un bicchiere di vino e un panino con salsiccia fatto al momento, senti raccontare le storie di chi ha aspettato anni prima di essere ammesso a partecipare e di chi per anni ha partecipato, e sempre qui continueranno i commenti alla fine delle giornate.






Essere cavaliere della Sartiglia è un onore e una responsabilità così come lo è essere Componidori: il capocorsa semidio a cui è affidato il comando e la responsabilità. Quest'anno per San Giuseppe (gremio dei falegnami) su Componidori era una donna, la terza in più di 400 anni. La prima è stata Annadina Cozzoli  quaranta anni fa per il gremio dei contadini, poi Elisabetta Sechi tre anni fa e quest'anno Valentina Uda, che vale la pena conoscere attraverso questo video
Qualcuno dice che solo chi è sardo può capire l'emozione di questa come di altre manifestazioni sarde legate alla tradizione delle città, io credo il contrario, credo che la gioia che si percepisce negli animi  sia estremamente contagiosa, che chiunque rimanga travolto e coinvolto nei canti, nei fiumi di persone e di vino, nei sorrisi, nell'emozione quando si prende una stella o quando una pariglia è ben fatta. Per capirlo basta guardare questo video di Giulio Fanelli vincitore nel 2011 del concorso L'isola che Danza
Non mi resta che augurare
Attrus Annus Mellus!

Per approfondire visita il sito della fondazione
http://www.sartiglia.info/


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